Un ipotetico visitatore della Oik preistorica non avrebbe visto una città, ma solo una serie di colline ondulosamente dolci, e di cieli imbiancati dalle nuvole. Al centro c’era un bel fiume natabile (la Bormida), con le sponde inverdite dall’erba. Le terre alte, ricoperte di boschi lianosi, abbondavano di lagomorfi e scolopacidi, cervidi e fasianidi, e soprattutto artiodattili […].
venerdì 15 febbraio 2008
Guida galattica alla città di Oik (2)
Pubblicato da Andrea Tullio Canobbio alle 00:25
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