All’ultima Fiera, Angelo Calvisi mi ha regalato una copia del suo libro. All’inizio, sembra solo lo sfogo tragicomico di un personaggio lamentoso, ma poi diventa più utile: si trasforma in una piccola indagine sulla malattia e sull’ambizione. Il libro è nato come monologo teatrale, e si sente (un po’ di misura nell’uso dell’anacoluto, forse, l’avrebbe reso migliore); per questa volta, però, ci si può accontentare.
* A. Calvisi, Maledizione del Sommo Poeta, Oèdipus, Salerno-Milano 2006.
sabato 20 maggio 2006
Malattia/ambizione
lunedì 15 maggio 2006
Damnatio memoriae
Ieri, la mia squadra del cuore, il Cagliari, ha concluso il suo campionato pareggiando dignitosamente con l’Inter. È stato un anno tormentato dall’incubo retrocessione, ma l’intervento del grande Nedo Sonetti e l’estro scintillante di David Suazo (neo-capocannoniere storico del club con 22 gol) ci hanno permesso di conquistare la salvezza tanto desiderata. Grazie, Cagliari!
martedì 9 maggio 2006
Carriera militare
In famiglia, abbiamo sempre avuto grane con l’esercito. Nella guerra n. 1, nonno Pèro rischiò il plotone d’esecuzione: un ufficiale visitò l’ospedale e accusò i pazienti di imboscamento; quando si girò, il nonno gli tirò un posacenere in testa. Al Col di Tenda, nella guerra n. 2, nonno Nini perse un cannone. Doveva vigilare su questo cannoncino tutta la notte. Nevicò. Il nonno si addormentò. All’alba, uscì dalla baracca e il cannone non c’era più. Un ufficiale sensibile tralasciò la dormita.