mercoledì 31 ottobre 2007

Semplici perdenti

Immagine di Soggetti del verbo perdere

Romanzetto picaresco, di ambientazione in parte siciliana, in parte transatlantica. Il protagonista, Alfonzo Graz, è una specie di giovane Holden moralizzato, purgato dalla cialtroneria, e senza una casa borghese alle spalle dove rifugiarsi nel finale. Qui il perdente perde davvero, dopo minime avventure sentimentali; e l’autore non cerca di abbellire la sconfitta con lo stile.

* S. Amato, Soggetti del verbo perdere, Verba Volant, Siracusa 2006.

Romanzo polifonico

Immagine di La croce Honninfjord

È un libro musicale, basato sulla moltiplicazione delle trame, sovrapposte come linee melodiche. Il ricorso ai cliffhanger è eccessivo (nel caso della morte di Nicolas, anche difettoso) e i personaggi sono limitati da una baricchiana impermeabilità al dramma (dopo aver visto la morte in faccia, il protagonista torna a parlare della ricetta dei biscotti), ma in fondo ha una specie di energia giovanile, che ne fa una lettura piacevole.

* G. Montanaro, La croce Honninfjord, Marsilio, Venezia 2007.

venerdì 19 ottobre 2007

BIRRA


Inforcate gli occhiali, amanti delle riviste, e affilate i pennini d’acciaio: a Perugia, dal 7 all’11 novembre, ospite di Umbria Libri, debutta il BIRRA (Bagarre Internazionale Riviste Alternative). Io spero di assistere, domenica 11, all’incontro Camera con rivista, con Morozzi, Nori e Bertini («L’accalappiacani»), Bianchi («’tina» e «Linus»), Lorini e Barbolini («Pulp» e «Fernandel»), Drago («Maltese Narrazioni»), Dadati («Ore Piccole»), Candida («Vibrisse»), Colasanti («Nuovi Argomenti»).

lunedì 15 ottobre 2007

Ambiente

È già il Blog Action Day e io non so cosa scrivere. Il riscaldamento globale è per molti una crisi di stirpe, un suicidio rituale per emissioni di CO2. Forse l’uomo è già morto, e non lo sappiamo. O lo sappiamo, e neghiamo l’evidenza: leghiamo l’uomo a cavallo e lo mandiamo cadavere in battaglia, come il Cid di Vivar. Vi dirò: l’uomo è ignobile, ma è modificabile. Forse si rifarà culturalmente, non so come. Forse cambierà biologicamente, e vivrà anche nei mondi sommersi, nei paradisi del sole.

martedì 9 ottobre 2007

Tornando a Kafka

Dieci anni fa avevo letto i frammenti¹, ed ero così felice che ne avevo scritti anch’io. Eccone uno:

Trovi un gigante nella vasca da bagno; ha consumato tutti i flaconi, le saponette, i profumi. Il pavimento è allagato, ingombro di spazzole spuntate; vuoi dirne quattro a quell’invadente, ma il suo sorriso senza denti è così bello che non puoi fare a meno di accarezzargli la testa.

¹ F. Kafka, Il silenzio delle sirene: scritti e frammenti postumi (1917-1924), trad. it. Feltrinelli, Milano 1994.

venerdì 5 ottobre 2007

In articulo mortis

Oggi su Licenziamento del Poeta:

”Questa ridicola e umiliante farsa pretesca si rende necessaria per permettere a una povera donna di poter andare al funerale del suo compagno”.

Brodo

(Se vuoi, diffondi, replicando questo post da te. Grazie)

giovedì 4 ottobre 2007

Un artista della fame

Leggendo Un digiunatore¹ (in tedesco il titolo è più bello: Ein Hungerkünstler, Un artista della fame), mi gaso un’altra volta pensando che Kafka non è solo un’iradiddio di scrittore, ma è anche famoso, tutti ne hanno almeno un libro in casa (acquistato in edizione economica da un supermercato, da una bancarella, da un remainder con forti sconti). Anche gli scrittori possono essere pop, devono solo essere pazienti. E, soprattutto, morti.

¹ F. Kafka, Racconti, trad. it. Mondadori, Milano 1987.