Gli ambienti outdoor del primo libro di Campani mi portano a parlare del secondo libro di Rigoni Stern¹. Penso che sia una delle migliori incarnazioni di quell’idea di “epica moderna” che andava molto ai tempi di Pavese; qui l’eroe non è l’uomo, ma, di volta in volta, il cane, la volpe, il lepre e, infine, l’urogallo, “il nonno di tutti i boschi e delle montagne”. A proposito, qualcuno sa che cos’è un urogallo, di preciso?
¹ M. Rigoni Stern, Il bosco degli urogalli, Einaudi, Torino [1962¹] 1982.
mercoledì 19 luglio 2006
Storie di caccia
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4 commenti:
cmq nel catalogo Playground ci sono diversi libri molto belli: ad es. "Il negro", che è bellissimissimo.
Bene, me lo segno. Ciao, Davide!
Uhm, forse sì. Certo, se lo chiami “gallo cedrone” perde tutto l’alone epico )
l'urogallo è parente dell'ircocervo?
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