La notte cala lenta e cola liquida nel parco suburbano delle Terme, e noi siamo colà, di nuovo all’entrata del reparto cure, disertata dai cagnetti e dagli accappatoi. Il coraggioso Menecacci apre la fila: ha un sacco sulla spalla, una reflex al collo e una torcia elettrica in mano; io gli vado dietro scuro come la notte, con il blocco degli appunti e un coraggio sovrumano […].
sabato 26 luglio 2008
Guida galattica alla città di Oik (8)
Pubblicato da Andrea Tullio Canobbio alle 19:06
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