Ho sognato Ambrogio Fogar, vivo come voi e me, il suo corpo gonfio buttato su una sedia a rotelle, l’eroico cane Armaduk al suo fianco; faticava a parlare, e infatti mi ha detto una parola sola: – Vai.
Andare? Perché no? Sulle orme di Fogar, diventare un esploratore ottimista e pasticcione: non nego che mi piacerebbe; forse, alla fine, mi dedicherebbero una stella (la sua è Ambrofogar Minor Planet 25301).
giovedì 24 agosto 2006
Ho sognato Ambrogio Fogar
Pubblicato da Andrea Tullio Canobbio alle 16:56
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