Oggi ho letto un altro romanzo di Gadda¹. Quello che invidio all’Ingegnere è la generosità, dimostrata non tanto dai suoi molti bauli pieni di tesori letterari, quanto dalla densità delle sue pagine. Quelle del Fulmine mi sembrano particolarmente esilaranti e combattive. Il nob. Gian Maria, tra l’altro, medita “sulle prossime fangature di Acqui”.
¹ C. E. Gadda, Un fulmine sul 220, Garzanti, Milano 2000.
Il disagio nell’AgorÀ
17 ore fa
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