Per sfogare la follia agostana senza macchiarmi di altre nefandezze, attraverso il ponte Vittorio Emanuele I e mi rinselvo alle pendici del Monte dei Cappuccini, dove i piccioni non hanno paura di nulla e mi guardano con occhi iniettati di sangue. Con la mente sgombra, torno in Piazza Vittorio e mi unisco a Claudia che, senza soldi nel telefono, mi cercava disperatamente.
Il disagio nell’AgorÀ
1 giorno fa
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