Mi guardo un lungo trailer cronologico, ma il nastro è in riavvolgimento: la ruggine del fiume scorre a monte, si gela, si disgela; il cielo si riempie di anatre in retrovolo; sulle rive della Bormida, due bambini camminano all’indietro, e posano una pietra tiepida e porosa in un boschetto; il sudiciume scompare, l’acqua si schiarisce […].
giovedì 17 aprile 2008
Guida galattica alla città di Oik (5)
Pubblicato da
Andrea Tullio Canobbio
alle
15:08
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