Forse i libri come Pan sono soltanto paraletteratura, e parlano una lingua troppo semplice e approssimativa (soprattutto per la sintassi, e infatti consiglierei all’autore di buttar dentro la pagina ogni tanto qualche subordinata, qualche periodo ipotetico); eppure, il fantasy urbano di Dimitri, neopagano e fumettistico, ha una sua dignità, e Pan non è inferiore a certi romanzi di Neil Gaiman. L’avessi letto al ginnasio, mi avrebbe cambiato la vita.
* F. Dimitri, Pan, Marsilio, Venezia 2008.
Il disagio nell’AgorÀ
12 ore fa
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