sabato 11 ottobre 2014
The Leaves Are Turning Blue
Ah, tanto per la cronaca, poi non ho smesso di fumare – ma vivo in un perenne stato di denicotinizzazione. Tra un attimo, esco, è tempo di bere – e mi ricordo quel racconto del Bezz, quello in cui il Vecchio Nicolas beveva e dormiva, e dormendo guariva, per virtù del Jack Daniel’s (medicina Jack). Nelle mie brevi flâneries acquesi, mi servirebbe, uno come il Bezz: vorrei che fosse qui, a fare finta di darmi delle dritte; ad apprendermi l’arte di errare per Acqui come un beatnik.
martedì 19 marzo 2013
T-Fumo
Non so perché mi viene in mente Walcott («And my life, too early of course for the profound cigarette», ecc. ecc.) o Zeno – anche Zeno va bene – Maria dice sempre che io sono lui – Zeno e io, proprio uguali, spiccicati – perché le mie sere si fanno più macabre, con i polmoni oppressi dal catrame – così nel pomeriggio (prima blando, poi via via più agguerrito) cerco e trovo sigarette elettroniche: aromatizzatori, diodi e filtri sembrano tecnicismi militari – meglio: codeste armi mi siano d’aiuto.
sabato 23 febbraio 2013
Il confine
Tra le mie molte fortune, vi è stata quella di leggere Il confine di Germano Lombardi in Tunisia. Penso che tutti abbiano bisogno di leggere Lombardi, il guaio è che non lo sanno. E tuttavia, prima di arrivare a questo, che secondo me è il migliore, consiglierei a costoro di leggerselo tutto, il Lombardi narratore, da Barcelona a L’instabile Atlantico, per lasciarsi sfinire dalla storia che si snoda, nell’arco dei libri, senza soluzione.
* G. Lombardi, Il confine, Feltrinelli, Milano 1971.
giovedì 3 gennaio 2013
Neverland
Guardando Neverland – La vera storia di Peter Pan – oltre alla constatazione che i reboot molto probabilmente mi hanno già scassato la minchia – mi viene da dire che Pan è un po’ come un lare domestico – o meglio, al contrario, un anti-lare, garante non della protezione della famiglia, bensì della sua distruzione in nome dell’infanzia.
martedì 25 dicembre 2012
Bavarese
Sono tornato in Italia solo per trovarvi un sole sconfitto, e passeggiare alle cinque di sera sotto cieli foschi che nemmeno in Polonia. La mia ragazza è schiava della cefixima e sembra che nulla possa farla uscire di casa. Dovrei essere triste. Ma, a ben pensarci, il pranzo di Natale si è chiuso con la bavarese all’ananas – e quindi no, non ce la faccio; io la tristezza proprio non me la posso permettere.
lunedì 10 dicembre 2012
Crowd funding
Io e la mia band siamo scesi nell’agone della canzone nel 1995 – e ora, dunque, too old to rock ’n’ roll too young to die – discograficamente ancora giovani, per giunta, appena in età da secondo disco. Ed ecco le ragioni del crowd funding. Se qualche forestiero di passaggio, o qualche blogger in libera uscita, delle molte blogosfere dei dintorni, volesse fare un piccolo sacrificio, e prenotare questo disco, non se ne pentirà.
sabato 1 dicembre 2012
Neptune
Il Neptune, galeone dei Pirati di Roman Polanski, profilo familiare degli eoni universitari – oh giorni soleggiati bighelloni al Porto Antico di Genova! – è stato costruito nel 1986 a Port El Kantaoui. Gli anni genovesi e tunisini si saldano così. E posso assicurarvi che a El Kantaoui ce ne sono molte altre, di navi gonfie e finte, di iroko o liquirizia, quasi kitsch – un kitsch stile Kantaoui, on pourrait dire.
Cuscussiera
Che fare della nuova cuscussiera amaranto? Dovrei regalarla a mia madre – oggi è il suo compleanno – per prova di attaccamento e di devozione filiale? Sarei per il sì, ma non è punto bello regalare stoviglie alle madri, non è vero? È un po’ come dire che esistono apposta per cucinare. E allora no, per gli dèi, il cuscus me lo faccio da solo, alla mamma regalerò un libro – ho sempre fatto così, alla mamma cuoca ho sempre preferito la mamma lettrice.
martedì 13 novembre 2012
Soldi, soldi, soldi
Negli ultimi tre anni, tra supplenze e lezioni regolari, ho accumulato dinari su dinari. A volte mi chiedo se questa abbondanza serva a qualcosa. Stasera forse ho avuto la risposta: serve, sì – perché non si sa mai, e alla peggio si può sempre dilapidarli in iPad. Ah, un’altra cosa: aveva torto quella pazza della Dickinson; non è sempre vero che l’anima, scelti i suoi compagni, chiude la porta alla sua divina maggiore età: presentale pure qualcuno, si vedrà.